Ognuno sceglie di fare il proprio mestiere come vuole!
Io sono un animo inquieto e sono convinto che ci sia sempre un modo migliore per fare quello che faccio. Questo atteggiamento mi porta a non dare niente per scontato, a mettere sempre in discussione ciò che faccio e come lo faccio, portandomi ad investire tempo e soldi per cercare chi possa aiutarmi a sapere e saper fare sempre di più.
Ho scelto i miei maestri e so benissimo a chi dire grazie!
Il primo di tutti è mio padre: lui aggiustava le macchine, io le persone, ma il “pensare fuori dagli schemi” e il “trova la vera causa del problema e poi elabora la soluzione” sono delle frasi che ho sentito da lui fin da bambino, e quel seme ha dato frutto.
Il mio “prof” Giuseppe Milano, che mi diceva :”cerca i migliori e vai ad imparare da loro”.
Luca Luciani, Daniel Vittori, Giuliano Mari mi hanno portato a pensare che “essere bravo con le mani” è figo, ma se fuori dalla tua tana le persone non sanno chi sei, cosa fai per loro e perché dovrebbero venire da te, non vai molto oltre la sterile auto celebrazione. Hanno fatto una foto della fisioterapia che nessuno in Italia aveva mai fatto prima di loro, ma hanno usato un grandangolo!
I ragazzi dell’ Atlas cura e allenamento (@danielebarbieridoc @stefano_coach.atlas @lorenzo.marini.pt @dottoressa_delle_mamme )mi hanno permesso di capire che dietro la “mia idea” embrionale di esercizio fisico c’è una solida base scientifica, un sistema, un metodo che riduce quasi a zero la possibilità di errore nell’elaborazione di un programma di lavoro, con una sicurezza in più per il paziente. La scelta degli esercizi non può più essere casuale ma deve essere elaborata su delle scientificità che oggi mi permettono di motivare con forza le mie scelte terapeutiche.
I miei pazienti sono i maestri silenziosi che mi offrono la possibilità di aiutarli e la possibilità di essere un fisioterapista migliore giorno dopo giorno ( bravo non spetta a me dirlo, ma migliore lo si può diventare). Ognuno sceglie di fare il proprio mestiere come vuole, io ho scelto di interpretarlo così perché sono un animo inquieto e non potrei farlo in altro modo.
Sono un animo inquieto…so a chi dire grazie